Immagine di copertina della pagina

Aprile fienaio

I venti continuano, i giorni sereni diminuiscono per lasciare il posto a quelli variabili e piovosi, con piogge che possono perdurare anche 10 ore. Il giorno di San Marco (25 aprile) è tra i più piovosi e scuri dell’anno. In compenso si gode la dolcezza della stagione e, se le brine stanno lontane, la vegetazione fa progressi sorprendenti.

CONSIGLI: quando la luna è in Toro pianta gli alberi, non costruire, non spargere semi al vento.

MASSIMA DEL MESE: “Dove l’oro parla, ogni lingua tace”

PROVERBI DEL MESE: Aprile fa il fiore e maggio gli dà il colore – Aprile, tanto piange quanto ride – Aprile dolce dormire – Se aprile tuona e piove, porta.

Fiore del mese

In alto Oltrepo, e in generale nelle alte valli dell’Appennino delle Quattro Province, aspettiamo ogni anno una fioritura molto speciale: il Narciso. Nell’affollato mondo dei narcisi il Narciso dei Poeti (Narcissus poeticus) rappresenta un piccolo mondo a parte. Ha quella sobria eleganza della spontaneità, e lo incontriamo dai 300 ai 1600 metri, nei prati ricchi e freschi o lungo pendii ombrosi. Nel nostro territorio si possono trovare anche grandi colonie di narcisi lungo versanti assolati. È originaria dell’Europa centrale, è presente principalmente su Prealpi e Appennini e fiorisce tra Aprile e Maggio.

È una pianta erbacea bulbosa perenne, con fiori molto profumati e inclinati di circa 90° rispetto all’asta principale. Proprio per il suo profumo intenso il narciso viene coltivato in Francia e in Olanda per estrarne l’olio di narciso, una fragranza fondamentale dell’industria profumiera.

Il nome di questa specie deriva dal greco Nárkissos che significa torpore, stordimento (da cui deriva anche la parola narcolessia) trasformato poi in Narcissus. Poeticus si dice derivare dalla bellezza, che insieme all’inebriante profumazione sarebbe di ispirazione ai poeti.

Non si può non ricordare il mito di Narciso: giovane “tanto bello quanto superbo” al punto di disdegnare ogni persona che lo amasse. Unico amore della sua vita fu l’immagine di sé stesso riflessa in uno stagno. Il giovane, compreso che non poteva ottenere amore da quella meraviglia, decide di uccidersi. Dalla terra sulla quale fu versato il suo sangue, si dice che spuntarono per la prima volta quegli splendidi fiori bianche che oggi portano il suo nome.

Ricorrenze

Tra marzo e aprile la ricorrenza più importante è la Pasqua e tutti sappiamo che non ha una data fissa ma mobile ogni anno. Ma come si calcola la Pasqua? La regola per "calcolare" la data della Pasqua cristiana fu stabilita a seguito del Concilio di Nicea (325). In questa occasione si stabilì che la Pasqua sarebbe stata la prima domenica di luna piena dopo l'Equinozio di Primavera, che all'epoca dei primi computi cadeva il 21 marzo, data che divenne proprio quella di riferimento. Il retaggio di antichi calendari solari e lunari è evidente: in molte civiltà rurali il Capodanno coincideva infatti con l’equinozio di primavera, momento in cui le ore di luce sopraffanno quelle dell’oscurità notturna, il clima si fa più temperato e la natura si risveglia dalla stasi invernale. Trovi il racconto della festa celto-ligure di Ostara nell’articolo precedente.

Un’altra curiosità astronomica legata alla Pasqua è Luna Rossa di aprile. È nota come Luna piena rosa anche se in realtà non si tingerà di un rosa pastello sgargiante, ma cambia solo leggermente il suo colore. Nella religione cristiana è chiamata Luna di Pasqua, proprio perché è la luna di riferimento. In molte tribù di nativi americani, la Luna piena di aprile è associata alla vita frenetica e alla vivace crescita della primavera. Nella cultura Sioux, la luna prende il nome dal germoglio dell'erba rossa. È chiamata anche “Luna che sboccia” dal nome delle nuove piante che iniziano a germogliare e nascono in primavera.

Rimedi naturali

Con l’arrivo della bella stagione può capitare che i nostri capelli abbiano bisogno di qualche attenzione in più. Per avere capelli più lucenti si possono utilizzare degli oli naturali, come olio di jojoba, di Macadamia, di argan, di germe di grano o lino. Settimanalmente si possono anche utilizzare delle maschere nutritive preparate in casa, ecco alcune ricette:

- maschera all’olio di cocco: riscaldare mezzo bicchiere di olio di cocco, aggiungere il succo di mezzo limone e mescolare bene. Stendere la maschera sui capelli e massaggiare bene. Lasciare in posa almeno un paio d’ore e poi risciacquare.
- maschera all’olio d’oliva: mescola 2 uova e 5 cucchiai di olio extravergine d’oliva. Metti il composto ottenuto sui capelli e massaggia, poi copri i capelli con la pellicola trasparente. Lascia in posa mezz’ora e risciacqua con uno shampoo delicato. 

Giorni speciali

Il primo giorno speciale del mese è proprio il 1° aprile, giorno che tutti conosciamo per i famosissimi “pesci d’aprile” che, soprattutto da ragazzini, ci siamo fatti uno con l’altro. Questa usanza e il nome stesso di “pesce” sembra nata in Francia. La storia racconta che un giorno una comitiva di persone scese a valle raggiungendo il mare e, visti i pescatori oziosi sulla riva, chiese loro perché non fossero fuori a pescare; convinti che fossero fermi per indolenza, gli abitanti della valle vollero prendere le barche, spingendosi al largo per pescare. Pur provando e riprovando a gettare le reti, non ne trassero niente e ritornati a riva vennero canzonati dai pescatori, che invece sapevano bene che in quel periodo (momenti del rifiorire della stagione primaverile) i pesci si rifugiavano sul fondo del mare, dove erano intenti alla riproduzione e alla cova.  

Dal 02 al 04 aprile ricorrono i Giorni del Silenzio: i 3 giorni che precedono la Pasqua e in cui nella tradizione antica si osservava il silenzio assoluto come forma di raccoglimento e riflessione.

Il 10 aprile è invece il Nodo del Cuculo, così chiamato perchè il canto del cuculo per i nostri nonni poteva ancora annunciare una nevicata tardiva detta Neve del Cuculo.

Tornano anche questo mese i Giorni Speciali dei Santi Cavalieri, che per aprile sono San Giorgio (23 aprile) e San Marco (25 aprile – detto anche Nodo di San Marco). Se la notte che li precede è serena, la rugiada potrebbe gelare i germogli e la ruggine distruggere la vite e il frumento; se è notte di luna piena, allora la rugiada nociva è certa.

L'ultimo giorno speciale è in realtà una notte magica, la Notte di Valpurga (30 Aprile). E' tradizione che la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio le streghe escano dai loro rifugi per celebrare i loro riti. La Chiesa sostituì questa ricorrenza pagana con la santificazione di Santa Valburga o Valpurga, sorella dei Santi Vilibaldo e Vunibaldo.

Grazie a Elilu Agricultura Familiare che con il suo Almanacco Rurale (di cui non possiamo più fare a meno da anni) ci regala sempre tanta saggezza popolare, tradizioni e cultura rurale; un concentrato di saperi antichi che oggi sembrano appartenere ad un mondo lontano, ma che sono parte di noi e del nostro vivere e per questo vanno custoditi con cura e tramandati con ogni mezzo.

Autore: Giorgia Ricotti

Foto e testo © Wild Trek – Avventure in cammino