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Giugno fruttaio

Mantiene ancora un po' dell'intemperanza piovosa di maggio. Verso il 12 il tempo si rasserena, ma resta variabile fino a S. Giovanni (24) per poi migliorare verso fine mese. I giorni di temporale più pericolosi sono i primi del mese e quelli che cadono intorno a S. Giovanni.

CONSIGLI: nel mese di giugno raccogli la frutta e taglia il fieno.

MASSIMA DEL MESE: “Chi riceve ingiuria scrive in marmo, e chi la fa in polvere."

PROVERBI DEL MESE: In giugno non aver cura che per i campi e la mietitura – Di giugno ciliege in pugno – Acqua di S. Giovanni acqua da tiranni – I temporali di S. Pietro fanno tremare – SS. Paolo e Pietro piovosi, per 30 giorni sono dannosi.

Fiore del mese

Il fiore indiscusso del mese di giugno è l'iperico (Hypericum perforatum) detto anche erba di San Giovanni. Oltre al legame con il santo e la festa del solstizio [leggi i dettagli più avanti nell'articolo] quest'erba ha molte proprietà: foglie e fiori sono ricchi di ipericine e flavonoidi, tannini e olio essenziale. Tutte queste sostanze rendono l'iperico un ottimo rimedio antidepressivo, sedativo e digestivo oltre che, per uso esterno, antinfiammatorio e cicatrizzante. Dalla macerazione dei fiori freschi in olio vegetale, si può ottenere l'oleolito di iperico dalle proprietà emollienti, antinfiammatorie e antisettiche; ottimo anche per ustioni, eritema solare, psoriasi o semplicemente ferite e piaghe. Ma cosa c'entra con San Giovanni? Il periodo di fioritura dell'iperico coincide con la ricorrenza del santo ed è quindi diventato il simbolo di ogni tradizione legata a questa festa.

Rimedi naturali

È tempo di sofferenze per noi fanciulle: se gli strappi della ceretta vi danno problemi ai linfonodi o ai capillari, non sopportate rasoi e "diavolerie elettriche" e le creme chimiche sono troppo aggressive, potete provare la ceretta naturale delle nonne:

- fai caramellare 3 cucchiai di zucchero in mezzo bicchiere d'acqua, a fuoco lento
- quando il caramello è dorato, aggiungi alcune gocce di limone e 2 cucchiai di miele mescolando bene
- immergi il preparato in acqua fredda e, una volta intiepidito, lavoralo con le mani fino ad ottenere una pallotta di consistenza appiccicosa
- standi quindi sulla pelle nelle zone desiderate e strappa con una striscia di carta per depilazione
- una volta terminata l'operazione risciacqua

Ruota dell’Anno Celtico

La Ruota dell’Anno Celtico è un’antichissima forma di calendario, di origine pagana e in uso tra le popolazioni celtiche, così chiamata perché segna il ciclo delle stagioni durante l’anno e scandisce ritmi, energie, ricorrenze e rituali tramandati di generazione in generazione dai tempi più antichi. Gli 8 Sabbat dell’anno – 4 legati a solstizi ed equinozi, più 4 intermedi tra solstizio ed equinozio – erano i cosiddetti “momenti di passaggio” e per questo considerati sacri e celebrati. La Ruota, nell’arco dell’anno, ripercorre non solo le stagioni ma anche il viaggio della vita e il ciclo del chicco di grano: nascita – crescita – invecchiamento – morte (per poi rinascere nuovamente). Questi giorni speciali permettevano all’uomo di entrare in contatto con le forze cosmiche, particolarmente potenti in queste ricorrenze, per creare un vero e proprio scambio tra uomo e universo.

Nel mese di giugno troviamo uno dei punti cardine dell'anno astronomico, il Solstizio d'Estate (19-22 giugno). Astronomicamente è il momento in cui la Terra e il Sole si trovano in una posizione particolare: il valore di declinazione raggiunta coincide con l’angolo di inclinazione terrestre, ciò significa che in questa data avremo il giorno (inteso come ore di luce) più lungo dell'anno e che, da qui in poi, le giornate continueranno ad accorciarsi fino al Solstizio d'Inverno (giorno in cui accadrà l'esatto opposto). Per gli antichi questo momento importantissimo portava il nome di Litha ed era la celebrazione dell’apice della potenza della luce e prelude il progressivo abbassamento dell’altezza del Sole che ferma la sua corsa per 3 giorni, per poi andare lentamente a "morire" (buio dell'inverno).

Giorni speciali

Giugno è un mese ricco di ricorrenze rurali e giorni speciali. Prima fra tutte la festa di San Giovanni, che si celebra nella notte del 23-24 Giugno e con l'arrivo del cristianesimo ha sostituito la festa pagana di Litha - Solstizio d'Estate. E' una delle notti magiche dell’anno e ci porta alla scoperta della rugiada e delle erbe magiche della tradizione, dei rituali e del nocino. La tradizione più antica vuole che in queste notti le streghe volino nei cieli per poi riunirsi in al Gran Noce di Benevento, albero secolare dalla storia curiosa: sradicato nel 600 d.C. dal Vescovo di Benevento per porre fine alle pratiche pagane e scacciare il demonio che lo abitava, rispuntò nello stesso posto e continuò a vivere fino al 1600 anno in cui venne nuovamente abbattuto. Si dice che le streghe ne scelsero un altro, che custodiscono gelosamente in gran segreto. La tradizione vuole che in queste notti le erbe assumono un potere magico, motivo per cui la notte tra il 23 e il 24 si raccolgono le 9 erbe tradizionali (dette appunto erbe di S. Giovanni ) per metterle a bagno in un contenitore di vetro e lasciarle all'aperto fino alla mattina seguente, quando la rugiada donerà loro la forza e potere. Al risveglio ci si laverà il viso con l'acqua magica ottenuta e si metteranno a seccare le erbe, raccolte in un mazzetto da tenere su porte o finestre. Quali sono queste erbe? La più importante è l'iperico, seguono a ruota artemisia, lavanda, ruta, aglio, salvia, menta, rosmarino, felce e in alcune zone anche ribes (Bacca di S. Giovanni).

Ultima, ma non per importanza, è la notte del 28 giugno in attesa della festa dei SS. Pietro e Paolo. Chi osserva le stelle nel cielo, come chi le vede nella natura e nei suoi elementi, per questa festa ha un appuntamento imperdibile con l'acqua e un albume: è infatti tradizione riempire una brocca con acqua fredda, metterla all'aperto (sul balcone o in giardino) e versargli all'interno un albume, si lascia poi riposare fino all'alba in attesa che la magia si compia. Quale magia? Dipende dall'annata che vi aspetta! Si dice che a seconda di come appaiono le vele (cioè la forma che l'albume ha assunto nella notte) si può capire se il raccolto e il proprio destino saranno buoni o meno: le vele aperte indicano l'arrivo del sole, mentre quelle chiuse e sottili l'arrivo della pioggia. Stessa cosa per il vostro futuro: se le vele della barca di S. Pietro saranno spiegate, avrete un anno fortunato, se invece saranno "portatrici di pioggia" la fortuna sarà un po' meno.

Grazie a Elilu Agricultura Familiare che con il suo Almanacco Rurale (di cui non possiamo più fare a meno da anni) ci regala sempre tanta saggezza popolare, tradizioni e cultura rurale; un concentrato di saperi antichi che oggi sembrano appartenere ad un mondo lontano, ma che sono parte di noi e del nostro vivere e per questo vanno custoditi con cura e tramandati con ogni mezzo.

Autore: Giorgia Ricotti

Foto e testo © Wild Trek – Avventure in cammino