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Maggio ciliegiaio

Di tutti i mesi è quello che ha meno giorni sereni e più giorni piovosi. A maggio tracimano i fiumi e i temporali spesso fanno grandi danni, soprattutto verso la fine del mese. C’è da temere anche le nebbie e le rugiade, soprattutto nei giorni 2, 12 e 22.

CONSIGLI: nel mese di maggio provvedi a legna e formaggio.

MASSIMA DEL MESE: “Cader non può chi ha la virtù per guida”

PROVERBI DEL MESE: Maggio non ha paraggio – Maggio soleggiato, frutta a buon mercato – Maggio ridente fa allegra la gente – Se piove il venerdì Santo, piove maggio tutto quanto.

Fiore del mese

In Oltrepò Pavese questo periodo dell'anno è un tripudio di colori e profumi. Le due fioriture che amo di più sono quelle delle Orchidee selvatiche e dell'Aglio Orsino. Le prime sono più di 45 specie, una biodiversità generata dall’unione tra varietà continentali e mediterranee, di cui ancora oggi si scoprono “nuove” specie (come la Barlia Robertiana, ultima arrivata in Oltrepò Pavese). Presenti quasi esclusivamente nella parte collinare e montana, fanno eccezione due varietà: l’Orchis purpurea e l’Anacamptis pyramidalis, presenti in due zone ben precise della pianura. Tutte le orchidee selvatiche presenti sul territorio sono protette dalla Convenzione di Berna a livello internazionale e dalla Legge Regionale n.10/2008 per quanto riguarda il territorio oltrepadano, ed è quindi vietata nel modo più assoluto la loro raccolta.

L'Aglio orsino inebria i boschi, e a me fa sempre venire l'acquolina in bocca anche al mattino presto. È la versione selvatica dell’aglio comune ed è da sempre presente nei nostri boschi; è importante sapere come riconoscerlo perchè fa parte di quelle varietà che hanno "falsi amici" piuttosto tossici (come ad esempio il Colcico e il Mughetto). Le conoscenze e le ricette legate a questa pianta senza troppe pretese (ma dal grande potenziale perchè utilizzata sia come pianta officinale che in cucina) si tramandano di madre in figlia ormai da secoli: per insaporire le insalate primaverili, sul filetto di pesce al vapore, con i bulbi si fanno le omelette o le patate, ideale per il minestrone, come condimento, per insaporire il burro o ancora per farne una crema leggera e sfiziosa. Leggenda narra che il suo nome derivi dall'abitudine degli orsi di farne incetta per recuperare le energie al risveglio dal letargo, e probabilmente qualcosa di vero c'è perchè, oltre ad avere proprietà antibiotiche e antimicotiche, è ricco di vitamine e minerali. L'aglio orsino è un po' come il maiale, "non si butta via niente" perchè è totalmente commestibile. L'altra buona notizia è che, a differenza del cugino Allium sativum che impesta le bocche di ognuno di noi, l'Allium ursinum ha gusto deciso, ma meno persistente.

Ricorrenze

Le ricorrenze del mese di maggio iniziano con una festa civile, diventata ufficiale nel 1958 e festeggiata solo in alcuni Paesi, che si definisce “mobile” perché non ha un giorno fisso ma cade ogni anno la seconda domenica di maggio: avete indovinato, è la Festa della Mamma. Nata come festa commerciale nel 1956, diventò anche ricorrenza religiosa grazie all’idea di don Otello Migliosi che, l’anno successivo decise di aggiungere al valore sociale e biologico della madre anche il valore spirituale che potesse essere anche un punto di incontro tra varie culture.

Il 15 maggio si festeggia Sant’Isidoro, detto l’agricoltore, protettore dei fittavoli e dei birocciai. Dedito al duro lavoro dei campi, sottraeva un po’ del suo tempo in campagna per dedicarlo a Dio. Come ricompensa divina per questa devozione, qualche volta una schiera di angeli scendeva a tirare il suo aratro. I lavoratori non vedevano di buon occhio il povero Isidoro, fu vittima di calunnie e denunce immotivate, frutto unicamente di invidia nel vedere i suoi campi sempre perfetti nonostante le assenze legate alla preghiera. Una vita dedita al lavoro nei campi e alla devozione, tanto che continuò a dispensare carità e grazia anche dopo la morte a tutti coloro che si recavano a pregare sulla sua tomba.

Il 22 maggio invece si fanno benedire le rose, in occasione della festa di Santa Rita da Cascia. La tradizione vuole che la santa negli ultimi giorni della sua vita, ormai malata e allettata, chiese a una parente di portarle una rosa dalla casa paterna per donarla alle sue consorelle; una richiesta bizzarra vista la stagione, che si pensò fosse frutto del delirio, ma una volta tornata a casa la donna trovò ciò che Rita aveva chiesto e da quel giorno le rose sono diventate uno dei simboli legati a questa figura.

Rimedi naturali

È ormai primavera inoltrata e, chi come me soffre di allergia stagionale, potrebbe aver bisogno di qualche rimedio della nonna per alleviare l’irritazione agli occhi. Oltre ad abbondanti risciacqui mattina e sera, può essere utile fare un impacco (o utilizzare un collirio a base di questi ingredienti) con Camomilla, aggiungendo nei giusti modi Eufresia e Fiordaliso. Per decongestionare gli occhi gonfi basterà applicare sulle palpebre un cubetto di ghiaccio avvolto in un panno morbido, aumenterà la vaso costrizione riducendo il gonfiore. In alternativa si imbevono due dischetti nel latte freddo, unendo così l’azione rinfrescante a quella struccante, oppure due bustine di tè nero dopo averle ben strizzate e fatte raffreddare.

Fate bollire l'acqua, mettete in ammollo il trito di erbe essiccate (o la bustina già pronta di camomilla) e lasciate raffreddare l'infuso. Immergete un fazzoletto di cotone nell'infoso, strizzate leggermente e poggiatelo sulle palpebre chiuse per qualche minuto. In alternativa potete usare la soluzione ottenuta per sciacquare gli occhi.

Ruota dell’Anno Celtico

La Ruota dell’Anno Celtico è un’antichissima forma di calendario, di origine pagana e in uso tra le popolazioni celtiche, così chiamata perché segna il ciclo delle stagioni durante l’anno e scandisce ritmi, energie, ricorrenze e rituali tramandati di generazione in generazione dai tempi più antichi. Gli 8 Sabbat dell’anno – 4 legati a solstizi ed equinozi, più 4 intermedi tra solstizio ed equinozio – erano i cosiddetti “momenti di passaggio” e per questo considerati sacri e celebrati. La Ruota, nell’arco dell’anno, ripercorre non solo le stagioni ma anche il viaggio della vita e il ciclo del chicco di grano: nascita – crescita – invecchiamento – morte (per poi rinascere nuovamente). Questi giorni speciali permettevano all’uomo di entrare in contatto con le forze cosmiche, particolarmente potenti in queste ricorrenze, per creare un vero e proprio scambio tra uomo e universo.

A marzo abbiamo festeggiato Ostara – Equinozio di Primavera – mentre il 1° maggio si festeggia Beltane. Storicamente è una delle feste legate alle stagioni più diffusa tra i vari popoli europei. È caratterizzata ovunque dalla presenza della luce (come ad esempio il fuoco), di danze e di fiori (il raccolto della Primavera). È chiamata anche Calendimaggio. Astronomicamente è identificata dalla levata eliaca di Aldebaran.

Giorni speciali

Tornano anche questo mese i Santi Cavalieri: 1° maggio San Filippo, 3 maggio santa Croce e 25 maggio Urbano. Se la notte che precede queste date è serena, la rugiada potrebbe bruciare i germogli e la ruggine distruggere la vite e il frumento, se invece è notte di luna piena allora è certo che la rugiada faccia danni. Ci sono poi i Santi di Ghiaccio (12-13-14 maggio, nei giorni in cui si ricordano Pancrazio, Servazio e Bonifazio) in cui a volte torna l’inverno e possono arrivare brinate, gelate e perfino nevicate, a cui segue l’Inverno dei Cavalieri (dal 15 al 20 maggio) ultimo freddo prima dell’estate. È un periodo particolarmente dannoso per le piante da frutto che da poco hanno concluso la fioritura, e per i bachi da seta – in alcune regioni chiamati cavalieri – che si preparano per la “salita nel bosco” dove formeranno il bozzolo.

Tra fine maggio e inizio giugno ci sono i 3 giorni di Tempora, quelli cioè che durante l’anno annunciano le stagioni; questi giorni speciali regolano le feste contadine, guidano i raccolti e segnano un tempo di digiuno, penitenza e ringraziamento. Cadono sempre di mercoledì, venerdì e sabato nella settimana dopo le Ceneri, in quella dopo la Pentecoste, in quella dopo S. Croce e dopo la terza domenica di Avvento. Il meteo di ciascuno dei tre giorni indica come sarà il mese corrispondente, nel calendario contadino dettano il ritmo dei lavori e dei raccolti. In questo caso ci diranno come sarà il tempo a Luglio, Agosto e Settembre.

Grazie a Elilu Agricultura Familiare che con il suo Almanacco Rurale (di cui non possiamo più fare a meno da anni) ci regala sempre tanta saggezza popolare, tradizioni e cultura rurale; un concentrato di saperi antichi che oggi sembrano appartenere ad un mondo lontano, ma che sono parte di noi e del nostro vivere e per questo vanno custoditi con cura e tramandati con ogni mezzo.

Autore: Giorgia Ricotti

Foto e testo © Wild Trek – Avventure in cammino