La Ruota dell'Anno Celtico
Oggi il termine “celtico” è associato quasi esclusivamente a qualcosa proveniente da zone europee ben precise: Irlanda, Scozia, Galles, Bretagna. E generalmente, nel sentir nominare questo aggettivo, la nostra mente vola subito a simboli quali il trifoglio, il cappello verde di San Patrizio, “fanciulle dai rossi capelli”, croci dalle forme curiose o intrecci di linee che tutti abbiamo visto almeno una volta ma di cui spesso non ne conosciamo il significato.
Ma chi erano davvero i Celti? Erano un gruppo di tribù che in archeologia vengono identificate con la cultura di La Tène (Francia), sviluppatasi intorno al 520 a.C. dalla precedente cultura Hallstatt (Germania). Il loro nome compare per la prima volta nel 500 a.C. negli scritti del geografo greco Ecateo di Mileto come Kéltai, trasformato poi in Celtae dai latini e diventare Galli ad opera dei Romani.
Perchè nel nostro Appennino (Appennino delle Quattro Province) abbiamo luoghi di insediamento celtico? Nel 300 a.C. i Celti iniziarono a valicare le Alpi, arrivando in Pianura Padana e poi in Appennino, dove si mescolaroro con le popolazioni locali dando origine a tribù come gli Insubri, i Taurini o i Celto-Liguri. E’ proprio da questi ultimi che ha origine parte della nostra storia ed è il motivo per cui abbiamo deciso di riscorprire luoghi e tradizioni di questo popolo.
Cos’è la Ruota dell’Anno
E’ un’antichissima forma di calendario, di origine pagana e in uso tra le popolazioni celtiche, così chiamata perché segna il ciclo delle stagioni durante l’anno e scandisce ritmi, energie, ricorrenze e rituali tramandati di generazione in generazione dai tempi più antichi. Gli 8 Sabbat dell’anno – 4 legati a solstizi ed equinozi, più 4 intermedi tra solstizio ed equinozio – erano i cosiddetti “momenti di passaggio” e per questo considerati sacri e celebrati. La Ruota, nell’arco dell’anno, ripercorre non solo le stagioni ma anche il viaggio della vita e il ciclo del chicco di grano: nascita – crescita – invecchiamento – morte (per poi rinascere nuovamente). Questi giorni speciali permettevano all’uomo di entrare in contatto con le forze cosmiche, particolarmente potenti in queste ricorrenze, per creare un vero e proprio scambio tra uomo e universo.
Ricorrenze celtiche
Tratto da “L’anima del grano” – I quaderni di SoulFarm.
La scansione del tempo nel calendario è una danza annuale che ciclicamente, e in eterno, ritorna in un dialogo tra sacro e profano: il ciclo dell’anno, il ciclo della vita, il ciclo del lavoro e del riposo. La ruota ripercorre il tempo della Natura e dell’uomo che la abita.
31 Ottobre – Samhain
E’ il Capodanno Rurale, nonchè ultima delle tre feste del raccolto; segna la fine di un ciclo e l’inizio di quello successivo, la fine del mondo (anno vecchio) e l’inizio di una nuova era (anno nuovo). E’ un momento delicato, celebrato da sempre come un momento legato al passaggio tra luce e ombra, tra regno dei vivi e regno dei morti; una notte per onorare e ricordare il legame tra Terra e Cielo, tra passato e presente.
Astronomicamente è identificata dalla levata eliaca di Antares ed è caratterizzata, a mezzanotte, dal passaggio a Sud delle Pleiadi.
20/22 Dicembre – Yule
Astronomicamente corrisponde al Solstizio d’Inverno, anticamente noto come festa del Sol Invictus, giorno in cui l’altezza massima del Sole all’orizzonte è la più bassa di tutto l’anno e il suo arco in cielo è il più breve. Per questo la festa di Yule celebra il picco delle forze di ombra che preludono alla rinascita delle forze di luce (il Sole).
2 Febbraio – Imbolc
E’ la festa del ritorno alla luce e non a caso è divenuta la festa delle candele (Candelora) e della benedizione della gola per San Biagio (3 febbraio). Si celebra la fine del periodo di riposo della Netura e dell’uomo. E’ collegata ad una delle feste cristiane più amate, Santa Brigida, patrona della birra.
Astronomicamente è identificata con la levata eliaca di Capella.
19/20 Marzo – Ostara
Eoster non a caso richiama il nome inglese della Pasqua, Easter, ed è caratterizzata dai simbolismi della vita che riparte, della fertilità (conoglio/lepre, uovo, ecc). Il 25 marzo la religione cristiana celebra l’Annunciazione a Maria.
Astronomicamente corrisponde all’Equinozio di Primavera.
1° Maggio – Beltane
Storicamente è una delle feste legate alle stagioni più diffusa tra i vari popoli europei. E’ caratterizzata ovunque dalla presenza della luce (come ad esempio il fuoco), di danze e di fiori (il raccolto della Primavera). E’ chiamata anche Calendimaggio.
Astronomicamente è identificata dalla levata eliaca di Aldebaran.
19/22 Giugno – Litha
E’ la celebrazione dell’apice della potenza della luce e prelude al progressivo abbassamento dell’altezza del Sole. Nelle ricorrenze cristiane in questo periodo troviamo San Giovanni Battista, il 24 Giugno, festa caratterizzata non a caso da falò, erbe magiche e danze.
Astronomicamente corrisponde al Solstizio d’Estate e tantissimi monumenti antichi sono ad esso orientati.
1° Agosto – Lughnasadh
E’ la prima delle tre feste del raccolto, che celebrano il grano e la sua trasformazione in farina e poi in pane; per questo è chiamata anche Festa del Pane o Festa del Grano. Il dio Lugh, spesso identificato con il Sole, viene sacrificato sottoforma di grano, covone, pane.
Astronomicamente è identificata dalla levata eliaca di Sirio, la stella più luminosa della volta celeste notturna.
21/23 Settembre – Mabon
Correlata al dio celtico Maponos e all’Apollo Maponus romano, è la seconda delle tre feste del raccolto; è una celebrazione di ringraziamento e di condivisione, all’insegna dell’equilibrio tra luce e ombra che caratterizza questo giorno.
Astronomicamente corrisponde all’Equinozio d’Autunno.
Se vuoi scoprire di più sulle origini di questo popolo, sulle tradizioni celto-liguri e su quanto delle nostre ricorrenze trovi origine nei tempi antichi, vieni con noi. Dal 2020 proponiamo ogni anno un viaggio di (ri)scoperta lungo un anno, attraverso appuntamenti condivisi con Elilu Agricultura Familiare per gustare anche i sapori della tradizione con un pic-nic a km0 diverso per ogni occasione.
Ti aspettiamo!
Autore: Giorgia Ricotti
Foto e testo © Wild Trek – Avventure in cammino