Bushcraft secondo Wild Trek – vivere in natura con consapevolezza e rispetto davanti al fuoco

Il bushcraft: un modo consapevole di vivere la natura

Chi ha detto che per sperimentare le tecniche bushcraft bisogna soffrire?

Troppo spesso, quando si sente la parola bushcraft, le reazioni sono due: la prima è chiedere che cos’è, la seconda è aggiungere “Ah, ma fai sopravvivenza?” immaginando tende gelate, fame e sfide estreme. Ma il bushcraft non ha nulla a che vedere con la sopravvivenza "spettacolare" o con la sfida performante contro la natura.
Possiamo dire che condividono le stesse tecniche base, come ad esempio accendere un fuoco, costruire un riparo o potabilizzare l’acqua, ma c’è una differenza profonda: il modo di vivere l’ambiente in cui queste tecniche vengono usate.

Differenza tra bushcraft e survival – il bushcraft non è una sfida estrema

Bushcraft e survival: due visioni diverse

Spesso bushcraft e survival vengono confusi, ma non sono sinonimi.
Il survival nasce da un contesto di emergenza in cui l’obiettivo è resistere, superare una difficoltà, sopravvivere fino all'arrivo del soccorso.
Il bushcraft, invece, è quell’insieme di tecniche, conoscenze e abilità che ci permettono di affrontare un ambiente naturale e di viverlo in equilibrio con ciò che ci circonda. È una forma di autonomia armonica. Non si tratta quindi di sopravvivere, ma di abitare il bosco adattandosi ad esso. Come diciamo spesso durante i corsi: “non serve essere Rambo per fare bushcraft”.

La natura richiede tempi e spazi che abbiamo dimenticato e, insieme alle abilità pratiche, è proprio questo che ci permette di riconnetterci con la nostra parte più "selvatica". Siamo diventati ciechi di fronte a tutto ciò che l'ambiente può offrirci: strumenti, cibo, materiali, benessere. Anche solo il silenzio e il buio ci mettono a disagio.

Ecco che il bushcraft diventa un modo per riabilitare i sensi, per stimolare attenzione, pazienza, tolleranza e creatività. Quando impariamo a gestire un fuoco o ad orientarci, non stiamo solo acquisendo delle tecniche, stiamo ricostruendo un linguaggio antico, fatto di ascolto, osservazione e connessione con la natura.

Il vero bushcrafter non è colui che resiste più a lungo o sa accendere il fuoco con una sola scintilla, ma chi comprende che la vera sfida è riappropriarsi della capacità innata di vivere in natura, con rispetto, spirito di adattamento, consapevolezza e curiosità.

Educazione all’equilibrio

Nei nostri corsi una parte importante è dedicata all’educazione ambientale.
Crediamo che il bosco sia uno spazio sacro: un luogo dove si entra in punta di piedi, con gratitudine, lasciando meno tracce possibili del nostro passaggio.

Il principio del Leave No Trace (Non lasciare tracce) è la nostra bussola etica.
Ogni attività di bushcraft è un’occasione per riflettere sul nostro impatto e sulla possibilità di vivere con meno, anche in un mondo che ci offre più di ciò che ci serve davvero.

Fare bushcraft significa imparare a ridurre ciò che crediamo indispensabile.
È un esercizio di libertà: togliere, semplificare, alleggerire.
È la filosofia dell’essenziale - "Ne ho davvero bisogno?" - in cui manualità e creatività (o ingegno se preferisci) sostituiscono la dipendenza dalla tecnologia. L’errore, nel bosco come nella vita, è parte naturale dell’apprendimento.
Oggi bambini e ragazzi stanno perdendo abilità cognitive fondamentali – come il concetto di causa-effetto, il problem solving, la motricità fine e grossolana – perché la tecnologia (e la fretta degli adulti) stanno sostituendo la maggior parte delle loro abilità pratiche.
Il bushcraft diventa allora anche educazione alla vita reale.

Materiali naturali per il fuoco – il rispetto e la conoscenza della natura nel bushcraft

Bushcraft ed escursionismo: un legame naturale

Non ci si pensa mai, ma le conoscenze di bushcraft sono utili anche per l’escursionismo.
Imparare a leggere il territorio e orientarsi, saper costruire un riparo d'emergenza con un telo, accendere un fuoco in sicurezza, potabilizzare l'acqua o gestire risorse sono competenze che rendono non solo il cammino più sereno, ma anche più consapevole e sicuro.

In caso di emergenza queste abilità possono anche salvare la vita, ma ancor prima aiutano a sentirsi parte dell’ambiente, non semplici visitatori mossi da obiettivi performanti.

Bushcraft ed escursionismo – vivere il cammino in sintonia con la natura

Per noi fare bushcraft è un modo per tornare umani.
È una pratica che ci riporta alla terra, alla manualità e a quella connessione profonda con ciò che ci circonda. Ci ricorda quanto silenzio, vuoto e buio siano la parte di noi che più ci manca davvero.
Un modo per abitare la natura, non per sfidarla, e riconoscere che la nostra forza più grande è la capacità di adattarci, non di conquistare.

È il sentiero che ci riporta a casa.

Autore: Massimo Legora

Foto e testo © Wild Trek – Avventure in cammino