
Il magico mondo del micro – Muschi e licheni, alleanze di luce e resistenza
Tutti conosciamo i muschi, creature verdi brillante che colonizzano muretti e sottobosco, che da bambini abbiamo raccolto almeno una volta per rendere realistico il nostro presepe.
Camminando per i boschi o anche in città sarà capitato sicuramente di imbattervi in strane creature dalle forme curiose e dai colori spesso brillanti: alcuni sembrano muffe sui muretti (ma non lo sono), altri sono verdi (ma non sono piante) e spesso vengono confusi con i muschi.
Ma quindi cosa sono? Sono creature incredibili, affascinanti e resilienti: i licheni. Scopriamoli entrambi!
Cos’è un muschio
I muschi (Briofite) sono piante semplici ma antichissime, tra le prime ad aver colonizzato la terraferma dopo le alghe verdi.
Non hanno radici vere e proprie, ma rizoidì, sottili filamenti che li ancorano al suolo o alle superfici.
Assorbono acqua e nutrienti per capillarità, come piccole spugne naturali, e per questo sono fondamentali nel mantenere l’umidità del suolo e prevenire erosione e smottamenti.
Sono piante non vascolari, cioè prive di tessuti conduttori (xilema e floema): l’acqua si muove lentamente da cellula a cellula.
Per questo motivo i muschi amano gli ambienti ombrosi e umidi, dove possono rigenerarsi dopo periodi di siccità semplicemente reidratandosi — un’abilità straordinaria che pochi altri esseri viventi possiedono.
Come i licheni, anche loro sono piante pioniere: preparano il terreno per altre piante, trattenendo umidità e sostanze nutritive.
Il mondo nascosto dei licheni
I licheni non sono né piante né funghi, ma simbionti, cioè organismi nati dall’unione tra un fungo (micobionte) e un’alga o un cianobatterio (fotobionte).
Il fungo costruisce la struttura, trattiene acqua e sali minerali dal suolo o dall’umidità atmosferica; l’alga, invece, produce zuccheri grazie alla fotosintesi clorofilliana.
La loro alleanza è antichissima e vantaggiosa per entrambi, per questo non si parla di parassitismo.
L’alga, infatti, sarebbe in grado di vivere da sola, ma la simbiosi le garantisce un ambiente più stabile e protetto, mentre il fungo (che non è in grado di fare la fotosintesi) riceve in cambio energia sotto forma di zuccheri. È un patto di reciproco vantaggio, che ha permesso ai licheni di colonizzare anche i luoghi più inospitali del pianeta, vincendo il titolo di pionieri.
Nel mondo dei licheni, la sopravvivenza non è una sfida individuale, ma una collaborazione millenaria.
Come funziona un lichene
Il corpo del lichene, chiamato tallo, è un piccolo laboratorio di cooperazione.
Nelle forme più complesse, presenta una struttura stratificata con corteccia, strato algale, midollo (medulla) e rizine, sottili filamenti che ancorano il lichene al substrato (roccia, corteccia o terreno).
A seconda della forma, i licheni possono essere:
- crostosi, aderenti alla superficie come una pellicola colorata;
- fogliosi, con lembi increspati simili a piccole foglie;
- fruticosi, ramificati e tridimensionali come minuscoli cespugli.
Una delle curiosità su questi organismi, è la loro riproduzione. I licheni si riproducono in due modi - riproduzione vegetativa o sessuale - ma la cosa più incredibile è che la differenza è una questione di scelte: se per il lichene è più conveniente frammentare piccoli pezzi di tallo che contengono già fungo+alga (quindi pronti a dare vita a un nuovo individuo) utilizzerà la riproduzione vegetativa, se invece decide che il compito spetta al fungo (che forma minuscoli organi riproduttivi da cui si liberano spore che dovranno trovare un nuovo fotobionte con cui fare una nuova simbiosi) sceglierà la riproduzione sessuale.
La vera forza dei licheni sta nella loro capacità di moltiplicare la collaborazione, non solo la materia.
Dove vivono i licheni e perché
I licheni sono tra gli organismi più resistenti del pianeta.
Vivono dove la vita sembra impossibile: sui ghiacciai, nelle tundre, sui tetti assolati o nelle fessure delle rocce.
Sono pionieri ecologici, primi colonizzatori di superfici nude. Le loro secrezioni chimiche disgregano lentamente la roccia, creando terreno fertile per muschi e piante.
Ogni superficie racconta la sua storia lichenica: sulle cortecce lisce vivono specie diverse rispetto a quelle delle rocce calcaree, e ogni variazione di umidità, luce e inquinamento crea un mosaico unico.
Dove non cresce nulla, crescono i licheni: sono l’inizio di tutto.
Muschio o lichene? Le differenze
Ricapitoliamo un momento.
A un primo sguardo, muschi e licheni sembrano parenti stretti: piccoli, silenziosi, capaci di vivere su pietre, tronchi e muretti. Ma, in realtà, appartengono a due mondi completamente diversi.
I muschi sono vere e proprie piante, tra le più antiche del pianeta. Hanno minuscoli filamenti che li ancorano al terreno o alle superfici, e, grazie alla fotosintesi, producono da soli il proprio nutrimento.
Amano l’umidità e l’ombra, crescendo in cuscinetti verdi e morbidi che trattengono acqua e proteggono il suolo come piccole spugne viventi.
I licheni, invece, non sono piante, ma alleanze biologiche tra un fungo e un’alga (o un cianobatterio) in cui il fungo fornisce struttura e protezione, mentre l’alga produce zuccheri grazie alla luce. Insieme formano un organismo nuovo, più forte di quanto sarebbero separati.
Cambia anche il loro ritmo di vita: i muschi crescono velocemente e si rigenerano facilmente, mentre i licheni vivono lentamente, aggiungendo appena pochi millimetri all’anno.
Dove il muschio cerca ombra e umidità, il lichene resiste al sole e al gelo, colonizzando le rocce e le cortecce più esposte.
Il colore è un altro indizio: i muschi sono di un verde intenso e uniforme, segno della loro natura vegetale; i licheni, invece, sfoggiano tinte grigie, gialle, arancioni o bluastre, dovute ai pigmenti protettivi prodotti dal fungo.
Entrambi, però, sono pionieri e bioindicatori: i muschi raccontano l’umidità e la freschezza di un ambiente, i licheni ci svelano la purezza dell’aria che respiriamo.
Due strategie diverse, un unico messaggio: anche nelle forme di vita più piccole si nasconde un equilibrio perfetto.
Osservare un lichene o un muschio è come leggere il respiro del bosco.
Licheni: colori, sapori e usi nascosti
Questi organismi non sono solo bioindicatori, ma anche elementi culturali dell’uomo.
Fin dall’antichità i licheni sono stati usati per tingere tessuti, produrre profumi, medicine e persino alimenti in situazioni di carestia.
Alcune specie contengono pigmenti pregiati, come l'orceina, usata per ottenere tinte rosse e viola nei tessuti e nei laboratori di chimica naturale.
In altre culture nordiche, i licheni (Lichene islandico o Cetraria islandica) erano impiegati per sciroppi e infusi balsamici, mentre altre varietà servivano per aromatizzare bevande o formaggi.
Curiosità sui muschi
Esistono oltre 20.000 specie di muschi nel mondo, dai climi tropicali alle regioni polari.
Sono antichissimi: risalgono al Paleozoico (oltre 400 milioni di anni fa) e hanno preparato il terreno per le prime foreste.
Alcune specie sono così resistenti da sopravvivere anni in stato di quiescenza, “risvegliandosi” dopo una pioggia.
In passato venivano usati come isolanti naturali nelle capanne, per imbottire materassi e persino come medicamenti per le ferite.
Oggi sono considerati bioindicatori di umidità e microclima nei boschi, proprio come i licheni lo sono per la qualità dell’aria.
Ora che hai scoperto la vita segreta di muschi e licheni, prosegui alla scoperta del Magico mondo del micro con questi articoli:
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Fonti: "Felci, muschi e licheni d'Europa. Ediz. illustrata" di Hans M. Jahns e A. K. Masselink - “Il sapore e il colore dei licheni” di Paolo Modenesi
Un grazie speciale va alla collega guida e divulgatrice Sara Boninsegna, fonte inesauribile di sapere e soprattutto di passione: grazie, perchè non smetti mai di farci vedere il mondo con occhi nuovi.
Autore: Giorgia Ricotti - Guida Escursionistica Ambientale
Foto e testo © Wild Trek – Avventure in cammino