
Un regno nascosto: la vita segreta dei funghi
Per secoli i funghi sono stati considerati "piante imperfette”, esseri minori nati per caso dall’umidità o dalla decomposizione. Solo nel Novecento, grazie alla biologia molecolare, abbiamo scoperto che appartengono a un regno a parte: né piante, né animali, ma qualcosa di intermedio e unico. Hanno pareti cellulari come le piante, ma si nutrono come gli animali; non fanno fotosintesi, ma vivono in simbiosi o decompongono materia organica.
Il loro ruolo nella vita sulla Terra è essenziale: senza funghi, non esisterebbero né i boschi né i cicli della materia.
“Sono gli architetti silenziosi del suolo, i custodi del riciclo della vita.”
Sotto il cappello: la vita segreta del fungo
Il fungo che vediamo nel bosco è solo la punta dell’iceberg. Potremmo dire che il trucco c'è, ma non si vede. Il vero organismo non è quello che vediamo e mangiamo, ma ciò che si nasconde sotto la superficie - motivo per cui è così importante raccoglierli correttamente.
Sotto terra infatti vive il micelio, una rete di filamenti bianchi chiamati ife che si intrecciano nel terreno o nel legno. Quando trova le condizioni giuste — umidità, ossigeno e temperatura — il micelio produce i corpi fruttiferi, cioè i funghi come li conosciamo noi. Il loro compito è diffondere le spore, minuscoli semi invisibili che danno origine a nuovi miceli. Le spore si formano nelle lamelle o nei pori sotto il cappello e vengono trasportate dal vento, dall’acqua o dagli animali.
“Il fungo è solo il messaggero: il vero organismo vive nascosto, e il bosco è la sua casa.”
Alleanze invisibili
Sotto la superficie del terreno si intrecciano relazioni invisibili tra esseri che non si (ri)conoscono.
Le piante e i funghi vivono in una simbiosi antichissima: il fungo fornisce acqua e minerali, la pianta ricambia con zuccheri prodotti attraverso la fotosintesi. Queste alleanze — le micorrize — esistono da centinaia di milioni di anni e hanno reso possibile la colonizzazione della terraferma.
Nel bosco non esistono individui isolati, ma comunità in relazioni. Ogni radice è un incontro, ogni fungo un ponte, ogni pianta un partner inconsapevole di una danza evolutiva senza fine.
“Nessuno vive da solo nel bosco. Ogni creatura è il risultato di un incontro riuscito.”
Labirinti viventi
Il micelio è una rete vivente che si espande nel terreno come una mappa in continua evoluzione.
Ogni filamento percepisce l’ambiente circostante e “decide” dove crescere. Esperimenti scientifici hanno mostrato che alcune specie di funghi possono “risolvere labirinti”, trovando i percorsi più brevi verso una fonte di cibo.
È una forma di intelligenza diffusa, senza cervello ma piena di logica. Nel loro modo di muoversi e reagire, i funghi ci mostrano che la vita può organizzarsi anche senza un centro di comando.
“I funghi non seguono strade: le inventano, un passo di ifa alla volta.”
Le menti del bosco
Il micelio è più che una rete: è una mente collettiva.
Le ife trasmettono impulsi elettrici e segnali chimici per regolare la crescita e rispondere allo stress.
Alcune ricerche suggeriscono che esista un vero e proprio “linguaggio miceliare”, con sequenze di impulsi che ricordano i neuroni di un cervello. Non pensano come noi, ma agiscono come un sistema intelligente, capace di apprendere dal contesto.
Sheldrake lo chiama mente miceliare: un’intelligenza distribuita, in cui il sapere non è accumulato ma condiviso. Il bosco, così, diventa un grande cervello diffuso in cui ogni albero, radice e fungo partecipa al pensiero collettivo della foresta.
“Forse la mente non è dentro di noi, ma intorno a noi, diffusa come il micelio nel terreno.”
Wood Wide Web
Il “Wood Wide Web” è il nome che gli scienziati hanno dato alla rete di funghi e radici che collega gli alberi tra loro. Come abbiamo già anticipato, attraverso le ife, i funghi trasferiscono nutrienti, acqua e informazioni da una pianta all’altra. Alcuni alberi anziani nutrono i giovani vicini o segnalano la presenza di parassiti.
Questa rete sotterranea è un Internet naturale, dove la cooperazione conta più della competizione.
Ogni scambio è una forma di equilibrio che tiene in vita l’intero ecosistema.
“Il bosco parla attraverso il micelio. Basta chinarsi per ascoltare.”
Sensori climatici
Il micelio è una spugna vivente, sensibile a ogni variazione di umidità e temperatura.
Quando il terreno è secco, il micelio rallenta o si ritira; quando piove a lungo, esplode in un’ondata di vita. Per questo negli ultimi anni, con estati più lunghe e piogge irregolari, molti boschi hanno visto meno funghi. Ogni micelio è un sensore naturale del clima: percepisce i cambiamenti molto prima di noi. Nel silenzio del terreno, racconta la salute del bosco.
Per ogni fine c'è un nuovo inizio: il compost
Per i funghi, la decomposizione non è la fine ma un nuovo inizio. Trasformano la materia morta in humus fertile, restituendo alla vita ciò che è stato. Ogni foglia che cade, ogni ramo che marcisce, diventa parte di un ciclo eterno. Nel linguaggio dei funghi, morire significa cambiare forma.
“Là dove vediamo morte, i funghi vedono possibilità.”
I funghi ci insegnano che la vita non è competizione, ma collaborazione e ascolto.
Ci mostrano che la forza sta nella rete, nell’equilibrio e nella capacità di adattarsi.
Guardare un bosco con occhi miceliali significa riconoscere che siamo tutti parte della stessa trama.
“Il micelio non conquista, connette. E nel farlo, dà senso alla vita di tutto ciò che tocca.”
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Fonte: “L'ordine nascosto: la vita segreta dei funghi” – Merlin Sheldrake
Autore: Giorgia Ricotti
Foto e testo © Wild Trek – Avventure in cammino